Effimera è qualcosa che nasce e muore in poche ore, trasformando la geografia di un luogo, che diventa qualcosa di radicalmente altro rispetto a origini e destinazione d’uso.
Un progetto che lascia dei segni nella nostra memoria, nelle nostre emozioni, nelle nostre passioni, ciò che vi accade, l’hic et nunc, si radica dentro di noi in maniera indelebile. Un festival che abolisce le gerarchie tra la cultura elitaria e la cultura popolare e, soprattutto, restituisce il quartiere ai suoi abitanti.
Ricostruire una parte della vita della città che deve essere consacrata alla serenità di chi la abita. Questo è il lavoro di Effimera. Una produzione culturale che non è più legata a qualcosa di temporaneo e superficiale ma si rivela capace di parlare un linguaggio concreto e semplice, che lascia un’eredità. Una proposta culturale che ha l’obbiettivo di far capire che la città non cambia solamente attraverso il cemento e la pianificazione urbana.
Un’innovazione che, prendendo spunto da l’intuizione di Renato Nicolini nel ‘77, ripropone l’idea di una città governata da una struttura immateriale, che si alimenta dal convergere collettivo di una comunità in un determinato luogo, aprendo a delle eterogenee possibilità, facilmente fruibili ma diverse da quelle offerte dalla pianificazione urbana tradizionale.
Effimera è un ventaglio di opportunità, la parte di un’utopia che temporaneamente può essere messa in atto.
Effimera una visione del Fusolab 2.0 in collaborazione con il Poppyficio Aps!
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